La chirurgia estetica è la branca chirurgica tesa al miglioramento dell’aspetto fisico. Si avvale di un insieme di tecniche utili per ripristinare l’armonia delle forme e correggere difetti estetici, più o meno marcati, che possono influenzare il benessere psicofisico del soggetto. Nel perseguire tali obiettivi, è fondamentale rispettare la fisionomia del paziente per ottenere risultati ottimali.
Per lifting del viso si intende un insieme di tecniche che hanno l’obiettivo di restituire il tono muscolare e cutaneo del volto, allo scopo di ringiovanire efficacemente l’aspetto del viso. Il lifting può essere totale o parziale (minilifting) e seppure non lasci esiti cicatriziali importanti, a livello chirurgico è una procedura molto delicata, che presume un’ottima abilità chirurgica e grande esperienza. Oggi, per avere la massima efficacia e risultati migliori e duraturi, le varie tecniche combinano il sollevamento della cute con quello delle fasce muscolari coinvolte nel cedimento dei tessuti.
La visita preliminare con il chirurgo serve per pianificare il tipo di intervento e per accertare lo stato di salute del paziente. E’ richiesta un’anamnesi completa del paziente insieme ad elettrocardiogramma ed esami del sangue. E’ bene che il paziente smetta di fumare e di assumere alcolici in previsione della procedura, in modo che i tessuti si presentino al meglio e possano affrontare ottimamente la guarigione.
Le zone su cui è possibile intervenire, singolarmente o in modo combinato, sono tre:
La durata varia da 1 ora a circa 3 a seconda del programma chirurgico: l’intervento inizia con la preparazione e l’anestesia, spesso locale, unita ad una profonda sedazione. Ciò consente di eseguire tutte le procedure in day surgery, con la minimizzazione dei disagi per il paziente. Il chirurgo pratica solo le incisioni necessarie per arrivare alla struttura miofasciale interessata dal cedimento, per cui il loro disegno è personalizzato. Attraverso tali incisioni vengono scollati i tessuti cutanei e sollevate le fasce muscolari per riposizionarle in localizzazione fisiologica, quindi più in alto rispetto allo stato attuale, ripristinando la posizione originaria tramite alcuni punti di sutura ed eliminando le eccedenze. L’intervento termina con l’applicazione di particolari bendaggi che aiutano il riassestamento dei tessuti. Le suture vengono rimosse nell’arco di qualche giorno, secondo il tipo di guarigione soggettivo. Mediamente sono necessarie tre medicazioni e si può fare un graduale rientro alla vita sociale in circa due settimane. Generalmente, il lifting completo di viso e collo, non lascia cicatrici visibili, decorrendo la linea di incisione tra i capelli, sopra le tempie, e dietro le orecchie.
A seconda dell’entità delle incisioni e il riposizionamento dei tessuti, potrebbero verificarsi gonfiori e qualche ecchimosi, destinate comunque a riassorbirsi in breve tempo. Il dolore, quando presente, è moderato ma può essere controllato con terapia antalgica mirata. Al momento delle dimissioni, al paziente vengono consegnati i consigli comportamentali e le norme da seguire per accelerare e favorire il processo di guarigione, al termine della quale sarà possibile apprezzare i risultati. L’esito sarà duraturo e molto naturale, lasciando intatta la motilità e l’espressività del viso, riqualificando la propria immagine e restituendo il piacere di mostrarsi senza imbarazzo.
Il termine “filler” significa “riempimento” e in chirurgia indica un trattamento atto al ripristino della perdita di volume o all’aumento del volume esistente mediante l’inserimento di sostanze nei tessuti cutanei e sottocutanei. L’inserimento dei fillers rappresenta oggi una valida alternativa al ricorso della chirurgia plastica per il modellamento di zigomi, labbra, fronte, ruche peribuccali e periorbicolari e per il solco nasolabiale. La diversa tipologia di sostanze utilizzate consente di adattare le esigenze individuali alla durata dei risultati che va da sei mesi/un anno a svariati anni. Se eseguite da mani esperte le infiltrazioni sono semplici e daranno un risultato immediato senza compromettere la vita di relazione del paziente.
Diverse sono le sostanze utilizzate come fillers, ma l’acido ialuronico, grazie alla sua origine naturale, versatilità e biocompatibilità, rappresenta il filler d’elezione in questo tipo di trattamento. Tra le indicazioni terapeutiche per un trattamento filler rientra la correzione degli inestetismi della pelle come piccole depressioni e rughe, che sono tipiche del processo di invecchiamento. L’iniezione viene eseguita con microaghi che normalmente non provocano dolore e non richiede l’utilizzo dell’ anestesia locale. Gli effetti collaterali del filler sono molto rari e non sono pericolosi per il paziente.
La durata degli effetti del filler dipende dal tipo di acido ialuronico utilizzato e di solito va dai tre mesi ad un anno. È comprensibile, quindi, che i risultati sono immediati, ma non definitivi. Le uniche controindicazioni al trattamento filler sono rappresentate da situazioni cliniche precedenti al trattamento come infezioni cutanee della zona da trattare o presenza di malattie sistemiche.
Il lipofilling è un intervento chirurgico finalizzato a prelevare il grasso da alcune zone del corpo in cui è più abbondante come ad esempio cosce, addome e fianchi per trasferirlo in altre regioni in cui risulta necessario, spesso il viso. Il processo di invecchiamento determina la comparsa di rughe, soprattutto nella zona perioculare, l’approfondimento dei solchi naso genieni e depressioni nella zona delle guance. L’intervento può essere effettuato tra i 20 e i 60 anni, ma può essere realizzato con successo anche tra i 60 e gli 80 anni; le richieste dei più giovani sono di ottenere un aumento dei volumi in zone specifiche del proprio viso, mentre le richieste delle fasce d’età più avanzate sono di ristabilire i volumi persi e migliorare la qualità della cute. I candidati più idonei sono uomini e donne che presentano inestetismi particolarmente evidenti. Il primo tra i vantaggi è che viene utilizzato il proprio grasso, di conseguenza non si ha il rischio di poter sviluppare intolleranze o allergie, tuttavia non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di un intervento chirurgico e le complicanze possono essere facilmente risolte.
Il primo step da effettuare è la pianificazione dell’intervento, che deve avvenire contestualmente ad un’accurata visita del paziente al fine di identificare quali sono le zone da trattare e la loro estensione, la quantità di tessuto adiposo che deve essere infiltrato e la sede del prelievo. È importante realizzare una raccolta anamnestica del paziente circa i propri stili di vita ed eventuali stati patologici.
L’intervento si svolge in regime di day-hospital e l’anestesia che viene praticata è di tipo locale.
Le incisioni sia nella zona del prelievo che nella zona ricevente non risultano visibili perché vengono praticate in aree nascoste e hanno dimensioni ridotte. La durata dell’intervento può essere dai trenta minuti fino ad un’ora e al termine viene applicato un bendaggio elasto-compressivo. Nelle zone del prelievo vengono applicate delle guaine compressive per ridurre la possibilità che si formino ecchimosi o gonfiori, che vengono mantenute per circa tre settimane.
Con il termine “blefaroplastica” si intende un intervento chirurgico che mira alla ricostruzione della palpebra avvalendosi dell’utilizzo di lembi di cute. Questa procedura è indicata in seguito ad un intervento destruente come ad esempio la rimozione di una cicatrice o di una neoplasia, ma può avere scopi prettamente estetici in un programma di ringiovanimento del viso. Si tratta, infatti, di un efficace mezzo di correzione di difetti estetici congeniti come palpebra cadente, palpebra orientale, occhi piccoli, aspetto stanco. La necessità di sottoporsi a questo tipo di intervento viene valutata tenendo conto dello stato di salute dei tessuti e ponendo particolare attenzione alla forma dell’occhio, alla presenza di rughe o accumuli di adipe, alla forma del viso e delle sopracciglia. La blefaloplastica non è considerata un intervento invasivo, tuttavia in fase di visita preliminare il chirurgo stabilisce il piano di trattamento sulla base di un’accurata anamnesi clinica e farmacologica, degli esami ematologici e dell’elettrocardiogramma.
L’intervento viene condotto in anestesia locale e prevede un’incisione che segue un preciso disegno e residuerà in una cicatrice finale nascosta nella rima palpebrale. L’incisione permette anche la rimozione di tessuto adiposo in eccesso e sarà seguita dall’applicazione di punti si sutura e appositi cerotti.
La fase di guarigione prevede, nelle prime ore successive all’intervento, segni e sintomi normali quali intorpidimento, stanchezza, gonfiore locale e una trascurabile lacrimazione. Dopo circa una settimana dall’intervento il paziente potrà riprendere le abituali attività e ritornare a condurre una normale vita sociale. Ciò nonostante il processo di guarigione è graduale e bisognerà attendere qualche settimana per un risultato che donerà un’immagine del volto più serena rispetto a quella precedente. La durata nel tempo dei risultati è, comunque, dipendente da fattori legati allo stile di vita del paziente.
Il Botulino o Botox è uno dei farmaci più utilizzati in chirurgia estetica. Esso si basa sull’utilizzo della tossina botulinica di tipo A purificata, prodotta nella sua forma naturale dal batterio Clostridium Botulinum. Essa viene iniettata all’interno dei muscoli mimici del viso per ridurne l’attività contrattile e ottenere di conseguenza un’attenuazione delle rughe di espressione. Le infiltrazioni possono essere eseguite a qualsiasi età, ma è altamente sconsigliato effettuarle al di sotto dei 12 anni e al di sotto dei 18 anni se non esiste una motivazione realmente valida.
Tale trattamento viene adoperato con lo scopo di ridurre piccoli inestetismi che si manifestano man mano che il processo di invecchiamento progredisce, può essere effettuato da solo o in associazione con altri interventi mirati al medesimo scopo.
Il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale, non richiede un ricovero ospedaliero e non necessita di giorni di riposo, diversamente da altri interventi chirurgici, non viene effettuata alcun tipo di anestesia. La durata è all’incirca di 15-20 minuti durante i quali verranno iniettate piccole dosi di prodotto per eliminare le rughe d’espressione. È una metodica studiata da diversi anni e non sembrano possano esservi particolari complicanze o controindicazioni, solo in casi rari si possono riscontrare reazioni allergiche. Le controindicazioni al trattamento sono la gravidanza e le patologie neuromuscolari.
Nell’immediato post-chirurgico si possono avere delle aree di rossore che durano pochi minuti e poi scompaiono spontaneamente, mentre in rare occasioni potrebbero comparire lividi che sparirebbero nell’arco di qualche giorno. I risultati sono apprezzabili a partire da 2-5 giorni successivi e verranno mantenuti per circa 4-5 mesi, fino a quando non scompariranno gradualmente.
La medicina moderna pone sempre maggiore attenzione, oltre che alla patologia in senso stretto, anche alla persona e quindi alla gratificazione e al beneficio che il paziente può trarre dal suo aspetto e sorriso grazie ad un piano di trattamento mirato. La realizzazione di un sorriso ideale richiede un miglioramento complessivo delle condizioni cliniche riguardanti labbra, cute, denti, gengive e struttura ossea. L’estetica del sorriso si occupa, infatti, di tecniche e trattamenti che consentono di migliorare il sorriso del paziente.
La chirurgia estetica del sorriso va oltre il ripristino dei denti per la loro normale funzione e punta a raggiungere il concetto di “bellezza” in termini di finezza dei piccoli dettagli. I trattamenti utili ad una buona estetica sono lo sbiancamento dentale, l’utilizzo di resine composite, faccette in ceramica, ponti o corone in porcellana, impianti dentali, allineatori ortodontici, rimodellazione e chirurgia estetica gengivale.
Le moderne tecniche chirurgiche permettono al chirurgo maxillo facciale di modificare vaste aree del viso per ambire ai più idonei tratti somatici del paziente. Grazie a tecniche chirurgiche riabilitative e ricostruttive è possibile salvare elementi dentari che fino a qualche tempo fa erano destinati irrimediabilmente all’estrazione. L’utilizzo di innesti ossei e membrane osteointegrate, insieme all’utilizzo dell’implantologia, affida alla riabilitazione protesica il massimo dell’estetica e della funzione. Basta citare la sinergia tra la chirurgia maxillo-facciale e l’ortodonzia con cui si ottengono risultati soddisfacenti, come il recupero di elementi dentari funzionalmente inclusi intercettati chirurgicamente e riportati in arcata con apparecchi idonei. I vantaggi dell’accoppiamento tra la chirurgia e l’ortodonzia sono innumerevoli e raggiungono l’apice con la chirurgia orto-gnatica. Questo approccio chirurgico consente di recuperare l’estetica funzionale di un viso e un sorriso con gravi compromissioni ossee e con risultati del tutto apprezzabili.